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“Viviamo in un’epoca in cui si è titolati a vivere solo se perfetti. Ogni insufficienza, ogni fragilità sembra bandita- Ma c’è un altro modo per mettersi in salvo, ed è costruire, come te, Giacomo, un’altra terra, fecondissima, la terra di coloro che sanno essere fragili” da “L’arte di essere fragili” di A. D’Avenia
Esiste la convinzione che la poesia sia di difficile comprensione, se non quando si è raggiunta l’età adulta, all’interno della quale sono davvero molte le cose che cambiano, anche se si ha la sensazione che tutto rimanga com’è.
Durante questo anno scolastico, gli studenti della classe 2AE hanno realizzato un laboratorio di testo poetico sul grande tema della natura al fine di scoprire come lo studio della poesia non dovrebbe essere per gli adolescenti solo un fatto strumentale, quanto piuttosto il veicolo di un'esperienza profonda che porta a provare forti emozioni nell’ascoltare la vita messa in versi.
Ecco allora che, la tristezza della solitudine, la ricerca della propria identità, la difficoltà a trovare l’amicizia che si sogna da sempre, la perdita di un amore, il desiderio di realizzare i propri sogni, insomma, tutto quello che è la vita di ognuno di noi, entrano con la poesia nella mente degli studenti che imparano a riflettere e a rendersi conto sul quanto, spesso, abbiamo perso il contatto con la parte più significativa di noi stessi, ossia le nostre emozioni.
Al termine del laboratorio, realizzato in apprendimento cooperativo, gli studenti si sono cimentati nella recitazione di una delle poesie più famose della nostra storia letteraria “L’Infinito” di G. Leopardi.

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