Entrare al Memoriale della Shoah è un’esperienza forte, di quelle che lasciano il segno. Il 13 aprile, le classi 5AR, 5BR e 5CR hanno visitato questo luogo simbolo della deportazione degli Ebrei e degli altri perseguitati verso i campi di concentramento e di sterminio. Lo spazio del Memoriale è parte di un’estesa area di manovra realizzata in origine per i vagoni postali, che comprendeva 24 binari paralleli. Gli spazi interni si articolano su due livelli: piano terra e rialzato e piano interrato. Da qui, fra il 1943 e il 1945 partirono 20 convogli RSHA: carri bestiame sui quali furono stipati migliaia di prigionieri. Superato l’ingresso principale affacciato su piazza Edmond J. Safra si accede all’atrio, dominato da un lungo muro lacerato al centro, nel quale è incisa la grande scritta “Indifferenza” che secondo Liliana Segre, deportata da questi spazi, è motivo per il quale la Shoah è stata possibile. Accompagnati da Valentina, guida molto preparata e competente, gli studenti hanno avuto l’opportunità di accedere al piano rialzato, un’area che era nascosta al pubblico che fu requisita dall’occupante nazista nel settembre 1943 e adibita fino alla liberazione, alla formazione dei treni speciali diretti ai campi di transito, di concentramento e di sterminio. La visita poi è proseguita in tutti gli spazi allestiti vicino al binario 21, nella sala delle testimonianze e vicino al Muro dei Nomi, che riporta l’identità di tutte le persone che sono state deportate da questa stazione. La giornata è proseguita con la visita ad alcuni punti di interesse della città, partendo dal piazzale della stazione ferroviaria, in cui primeggia la grande “Mela Reintegrata" di Michelangelo Pistoletto, per proseguire nel centro della città.
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