Quando nell’ottobre 2022 la collega Restani mi disse, con ironica assertività, che serviva individuare un tutor PCTO per l’allora 3BR, mi apparve l’immagine di un macigno. Non so ancora perché dissi sì, ma mi rassicurava l’idea che, oltre a lei, avrei avuto un’altra Maestra di PCTO, ovvero la collega Giacometti, e così andò. So bene di non dire alcunché di nuovo, ma desidero condividere, alla fine di questo secondo anno di attività, ciò che più mi ha coinvolta. In primis, si è rafforzata la mia relazione con le tre classi che ho finora seguito, 3AR, 3BR, 4BR, nonché il nostro senso di appartenenza alla scuola: ogni tirocinante sa che, poiché quando è in azienda rappresenta il suo istituto, deve dare la miglior versione di sé, sulla base di umiltà, curiosità e voglia di imparare. Le grandi difficoltà organizzative (ad esempio, individuare enti adatti e disponibili ad accogliere tirocinanti) e le complessità delle procedure burocratiche sono sicuramente elementi scoraggianti, ma quel che ripaga è l’idea di consolidare legami o crearne di nuovi con il territorio, nelle sue diverse realtà lavorative. Spesso ho incontrato tutor aziendali molto disponibili e attenti, il che aggiunge valore umano all’esperienza del tirocinio. Al rientro a scuola, poi, ritengo giusto e interessante valorizzare l’esperienza vissuta in azienda (cosa che facevo anche prima di essere tutor, e come me penso altre/i docenti lo facciano già). Quali competenze e life skills sono state acquisite? Come far rientrare in classe quanto vissuto in azienda? Attività di gruppo e cooperative learning, con valutazione finale, si rivelano per me utili pratiche a questo scopo. Le classi 4BR e 5BR hanno gentilmente accettato di condividere, nelle immagini che seguono, alcune riflessioni tratte dai loro lavori svolti all’inizio di questo anno scolastico. Si può e si deve sempre migliorare nell’organizzare e nell’affrontare un tirocinio, ma per ora ringrazio coloro che, nei diversi ruoli, hanno condiviso con me questa (dis)avventura, a volte anche solo con incoraggianti graditissime parole.
prof.ssa Valeria Vecchi
