ta antisemita. A Terezin, grazie all'autogestione ebraica, alcune caserme vengono destinate ai bambini anche se sperimentano quotidianamente l'odio, la violenza e la morte. Grazie alle guide delle prof.sse Giorgia Giusti e Gloria Lasagna, gli studenti ne hanno avuto concreta consapevolezza e hanno visto attraverso i disegni come si svolgevano le lezioni nel ghetto: matematica, musica, teatro, arte si alternavano nelle ore della giornata per contrastare quel clima di angoscia e terrore, anche se poi, davanti all'opinione pubbl
ica mondiale, i nazisti si servivano di quella vivacità culturale a scopi propagandistici. Dei 15.000 bambini passati dal Ghetto di Terezin solo poche centinaia sono sopravvissuti: grazie a Helga We
issova e alla sua arte, nota in tutto il mondo, i disegni testimoniano non solo l'orrore e le sofferenza della deportazione e della guerra, ma ci ricordano che i sogni, la musica e la cultura danno la forza per sopravvivere e per cambiare il nostro destino.
Prof.ssa Roberta Di Monaco